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Le Scuole dell’Amaro: dalle abbazie e monasteri al mercato moderno.

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Sapevate che idealmente possono essere identificate anche delle vere e proprie Scuole dell’amaro? A seconda del contenuto di zucchero, alcool e delle erbe utilizzate si distinguono principalmente quattro scuole: Scuola abbaziale, Scuola Nord Europea, Scuola Alpino-montana e Scuola Mediterranea. Scopriamone le caratteristiche principali. Nel nostro Blog d’Artista abbiamo già esplorato la storia dell’amaro, le sue origini e tradizioni più antiche.

Scuola abbaziale

In origine gli amari venivano realizzati all’interno dei monasteri, utilizzati spesso come rimedi medicinali per curare vari malanni e acciacchi. Erbe e piante officinali venivano lavorate ed utilizzate per creare i più variegati elisir curativi, da quelli composti da poche erbe, specifici e ad azione mirata, a veri e propri “rimedi universali”, volti alla cura di qualsiasi tipo di malattia, come il famoso elisir del Monastero della Chartreuse, che conteneva oltre cento erbe. In principio questi prodotti venivano resi dolci grazie all’utilizzo di miele o frutta secca, come fichi o datteri, lo zucchero è stato introdotto in una fase successiva.

Scuola Nord Europea

A partire dal ‘600, con l’avvento della Compagnia delle Indie e l’espansione del colonialismo, erbe e spezie esotiche divennero sempre più disponibili e a buon mercato. Ed è così che nei paesi del Nord Europa, come l’Olanda, si dette il via ad una produzione di successo dei Bitter, amari privi di edulcorazione, se non quella offerta naturalmente dalle erbe e spezie (come l’anice) e che presentavano una gradazione alcolica elevata, che ben si adattava al clima rigido nordico. Da queste terre del Nord hanno poi preso vita anche i nostri bitter aperitivi ed i fernet.

Scuola Alpino-montana

Gli amari che appartengono a questa Scuola sono moto balsamici e ad alta gradazione alcolica, hanno un basso contenuto di zucchero e una forte connotazione amaricante, grazie anche all’utilizzo molto frequente di erbe come la genziana, la menta e l’assenzio.

Questi sapori e aromi decisi ben si sposavano infatti – e si sposano tutt’oggi – con le abitudini culinarie dell’Italia del Nord e dei territori dove il clima è più rigido, in cui si fa un uso abbondante di grassi e di sapori forti e importanti al palato. Da qui la tendenza ad un fine pasto con una gradazione alcolica maggiore, per aiutare nella sensazione di “pulire la bocca”.

Scuola Mediterranea

Diversamente da quella alpina, la Scuola Mediterranea deve le sue caratteristiche alla mitezza del proprio clima e alle principali tradizioni in tema di cucina, che vedono una forte presenza di verdure, pesce e agrumi nel Sud Italia. Non si avverte quindi l’esigenza di un forte grado alcolico o di un gusto decisamente amaro, ma si lascia spazio più alla presenza dello zucchero e alle note agrumate e rinfrescanti. Le erbe e le spezie maggiormente utilizzate in questo caso sono il finocchio, l’anice e l’eucalipto.

Anche il nostro Artista è ricco di erbe, spezie e piante officinali, ben 33! Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo del nostro blog.

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