Mentre nel campo del vino e dei distillati esistono regole ben precise per quanto riguarda la degustazione, diversa è la questione per gli amari, dove ancora non si hanno linee guida per un “perfect serve”.
Quindi, come si beve l’amaro? Esistono, infatti, svariati modi per servire un amaro, a seconda che si preferisca liscio o con aggiunta di ghiaccio, fresco o a temperatura ambiente.
Se la scelta ricade sull’aggiunta di ghiaccio, è consigliabile aggiungere pochi cubetti ed utilizzare un bicchiere basso e svasato, come ad esempio un tumbler. In generale, per la scelta del bicchiere, l’opzione migliore per servire un amaro è quella di sceglierne uno dalla forma cilindrica o a tronco di cono.
La quantità di amaro da versare, inoltre, dovrebbe sempre rispettare il rapporto di 1/3 della capacità del bicchiere.
Eh sì, perché l’esperienza di degustazione di un amaro deve essere un’esperienza sensoriale completa, oltre al gusto anche l’occhio vuole la sua parte! Curare nel dettaglio la presentazione dell’amaro, magari anche aggiungendo guarnizioni (scorze d’arancia, rametti di erbe aromatiche, ecc), rende ancora più gradevole la degustazione, suscitando sensazioni positive in chi sta degustando, che sarà ancor più invogliato a ripetere l’esperienza.
Non solo un digestivo a fine pasto quindi – anche se l’effetto digestivo è comunque sempre una piacevole sensazione, grazie all’azione stimolante della produzione di succhi gastrici – la degustazione dell’amaro si rivela sempre più un piacevole rituale.
Ma non solo, gli amari stanno sempre più spopolando anche nel mondo della mixology e dei cocktail, rivelandosi infatti ottimi ingredienti per abbinamenti innovativi o “vintage drink”.
E tu, come ami gustare il nostro Amaro Artista? Scopri nella nostra sezione Cocktails tutti gli abbinamenti.